Argomento
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Creato: 2024-02-05
Creato: 2024-02-05 17:26
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Il coronavirus, che dal 2020 ha messo a dura prova l'umanità intera. Sebbene nel 2023 sia stata dichiarata l'endemia, è impossibile tornare completamente alla vita di prima del Covid. Ormai ci siamo abituati allo stile di vita a distanza, al punto che non abbiamo più bisogno di incontrare i fattorini per ricevere le consegne e non dobbiamo più parlare con i commessi quando ordiniamo cibo in un negozio.
Questo stile di vita a distanza ha avuto un forte impatto anche sulle modalità di lavoro dei dipendenti. Molte aziende hanno mantenuto il lavoro da remoto, iniziato per prevenire la diffusione del Covid, anche dopo la dichiarazione di endemia. Secondo alcune statistiche, circa il 20% delle aziende continua a far lavorare i propri dipendenti da casa dopo il ritorno alla normalità. Sebbene non sia possibile lavorare da remoto al 100% come durante la pandemia, si sta diffondendo la modalità di lavoro ibrida, che prevede la combinazione di lavoro in ufficio e da remoto.
In realtà, molte aziende ritengono che la modalità ibrida aumenti l'efficienza lavorativa. Il motivo di questo aumento di efficienza è probabilmente dovuto alla riduzione dello spreco di energie per gli spostamenti casa-lavoro. Ma sapevate che il lavoro da remoto non consente solo di risparmiare energie fisiche? Esistono sorprendenti risultati di ricerca che dimostrano che il lavoro da remoto può ridurre le emissioni di carbonio di circa la metà.
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Nel 2023, la Cornell University e Microsoft negli Stati Uniti hanno pubblicato uno studio secondo cui il lavoro da remoto al 100% può ridurre le emissioni di carbonio fino al 54%. Questo risultato è probabilmente dovuto alla drastica diminuzione dell'utilizzo dei veicoli privati, dato che il lavoro da remoto elimina la necessità di spostamenti casa-lavoro. Sebbene i veicoli elettrici stiano diventando sempre più comuni, la percentuale di veicoli a combustione interna è ancora schiacciante, il che suggerisce che l'utilizzo dei veicoli ha un impatto significativo sulle emissioni di carbonio.
Si stima che il lavoro da remoto da 2 a 4 giorni a settimana possa ridurre le emissioni di carbonio fino al 29%. È interessante notare che se si lavora da remoto solo 1 giorno a settimana, l'effetto è limitato a solo il 2%. I ricercatori ipotizzano che ciò sia dovuto al fatto che l'energia consumata a casa per il lavoro da remoto compensa la riduzione delle emissioni del singolo giorno di lavoro da remoto.
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Da ciò possiamo dedurre che il solo lavoro da remoto non è sufficiente per ridurre drasticamente le emissioni di carbonio. Ciò che dobbiamo veramente considerare non è il "lavoro da remoto in sé", ma il "motivo" per cui il lavoro da remoto riduce le emissioni di carbonio.
In altre parole, dobbiamo concentrarci non sugli spostamenti in sé, ma sul modo in cui ci si sposta. Anche se ci si sposta, se si utilizzano i mezzi pubblici invece dell'auto privata, si possono ridurre le emissioni di carbonio. Al contrario, anche se si lavora da remoto, se si utilizzano i veicoli privati per uscire dopo il lavoro, non si otterrà alcun effetto di riduzione delle emissioni di carbonio.
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Un altro motivo per cui il lavoro da remoto riduce le emissioni di carbonio è la possibilità di ridurre l'energia consumata negli uffici. Tuttavia, anche in questo caso non dobbiamo soffermarci solo sul risultato. Se si lavora da casa ma si consuma molta energia elettrica e gas, l'effetto sulla riduzione delle emissioni di carbonio è minimo. Al contrario, se si lavora in ufficio ma si utilizzano prodotti ad alta efficienza energetica, si possono ridurre drasticamente le emissioni di carbonio.
In definitiva, ciò che dobbiamo imparare da questi risultati di ricerca è che lo stile di vita è più importante della modalità di lavoro. Se si fa propria l'abitudine di utilizzare i mezzi pubblici e si presta attenzione alla gestione dell'energia nella vita quotidiana, si può contribuire alla salvaguardia dell'ambiente, indipendentemente dalla modalità di lavoro scelta. Speriamo che teniate presente questo aspetto.
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